Malìa e sintimentu (attagghiu a viculu sacramentu). Novelle in lingua siciliana dedicate al popolo di Sicilia
"Malìa e sintimentu" si pone "attagghiu a Viculu sacramentu" per riprendere a raccontare la storia degli affetti e delle antinomie di un popolo semplice come quello catanese dell`inizio anni `60. Non vi è alcun distacco emotivo e strutturale tra l`opera massima e quest`altra che segue. Anche qui, mescolato a molte note in lingua italiana, il testo sposa appieno la musicalità ed il prestigio della lingua siciliana. Come in "Viculu sacramentu" anche in questo volume l`antagonista del popolo resta sempre "lu malu virsèriu, il "mal destino" che tutto può fare nel corso della storia umana, tranne sopprimere l`amore. "Malìa e sintimentu" ha sperimentato questa lotta e ve la racconta con le parole semplici, ironiche e "amurusi" del popolo. Non di rado chi legge queste novelle, pur registrando la fragilità umana che emerge dai racconti, sente nel cuore illuminarsi una ragione nuova, capace di rimpinzare lo spirito che ci sorregge, come per magia, d`una particolare energia e luce. L`impegno del lettore è dunque soltanto uno: cogliere il "cuore" dell`opera, che è lo stesso cuore dell`autore fatto di carne e sangue, di sentimenti e contraddizioni, di sofferenza e amore.
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