Il mistero dell'Annunciata. Analisi e interpretazione del capolavoro di Antonello da Messina
L'equipe di studiosi e operatori culturali del "GruppoArte16" propone un volume sul "Mistero dell'Annunciata" che contiene le relazioni presentate nel 2015 presso la Sede del Consiglio dei Ministri, Palazzo Chigi in Roma, nelle quali si sconvolgono le prospettive d'analisi sul capolavoro di Antonello da Messina. I Laudari centro-italici confermano le diverse fasi dell'Annunciazione, dettando le scansioni e gli oggetti simbolici dello spettacolo sacro. Di conseguenza ogni pittore che abbia eseguito un'Annunciazione si è uniformato a tali "tassonomie" iconografiche. A causa dell'assenza di queste, si è però messo in dubbio che l'"Annunciata", con il suo ammaliante primo piano di una stupenda fanciulla, e niente altro, ritragga qualcosa che ha a che fare con l'Annunciazione; ma l'analisi accurata qui presentata è giunta alla conclusione che, invece, proprio dell'Annunciazione si tratta: la Vergine ormai ha superato ogni timore e si apre con disponibilità alle spiegazioni del messaggero divino, con il piglio schietto di una fanciulla del popolo. Se ciò è vero, l'angelo sarà di fronte alla Madonna, sarà ciò che lei guarda, ovvero lo spettatore. E sarà semi-inginocchiato poiché lo sguardo di lei è reclinante un po' di lato e verso il basso. Trovate le posizioni reciproche dei due protagonisti, il resto dello spazio sacro - la stanza della Vergine - sarà una conseguenza scaturita da quello sguardo. Tutto è però lasciato all'immaginazione dell'osservatore che - con più di un secolo d'anticipo sui labirinti della visione manieristi e barocchi - è costretto ad immaginare attorno a sé lo spazio mancante e gli oggetti tassonomici che lo animano di significati simbolici. Il p.p. dell'"Annunciata" è dunque il primo capolavoro in assoluto in cui si manifesta una concezione labirintica della pittura. Prefazione di Ilaria Borletti Buitoni.
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