Una patria per tutti
Una patria per tutti ripercorre in chiave autobiografica i sessant'anni del secondo dopoguerra, misurando con occhio distaccato ma non indifferente le trasformazioni sociali e culturali che hanno stravolto l'Italia e la sua gente. Il racconto pone interrogativi preoccupati sul futuro del nostro Paese e delle generazioni a venire, alle quali non saranno consentite l'innocenza e la libertà di sognare di cui ha goduto quella generazione. La voglia di riscattare un lungo passato di fame e miseria, la pretesa di affermare l'onnipotenza dell'ideologia, l'inganno di quanti hanno additato il consumismo come la nuova energia capace di muovere il mondo, la smemoratezza di coloro che maneggiano senza perizia e prudenza l'armamentario delle identità forgiate dalla storia e dalle appartenenze territoriali: il romanzo scandisce su queste quattro stagioni del nostro recente passato la storia del protagonista, che osserva con stupore l'accadere di eventi che la ragione umana non può giustificare ma che non riesce a fermare.
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