Il medico di Grajaù. Padre Alberto Beretta, missionario cappuccino in Brasile
"Perché tante persone accorrevano da Gesù durante la sua vita pubblica? Perché desideravano essere da Lui guarite fisicamente. I Vangeli descrivono Gesù come un uomo molto attento alle sofferenze degli uomini, che, mentre percorreva le strade della Palestina, guariva paralitici, lebbrosi, epilettici, ciechi, sordi, muti, storpi, che a lui si rivolgevano o che venivano portati da Lui. Li accoglieva tutti con amore, senza distinzione tra giudei e stranieri, e restituiva loro la salute. Ma per Lui i miracoli erano segni di una salvezza radicale che coinvolgeva tutte le dimensioni della vita. Desiderava, infatti, risanare l'uomo nella sua interezza: sia dalla malattia fisica, sia dalla sofferenza morale, sia dalla prigionia del male. Coloro che ricorrevano a Lui desideravano star bene, poter vedere, poter camminare, poter lavorare, poter star dentro la vita sociale, poter vivere un'esistenza serena. Gesù, mentre esaudiva quelle richieste, non si fermava ad esse, ma andava oltre, offrendo molto di più, donando alle persone, insieme alla guarigione fisica, la guarigione spirituale, cioè la guarigione dall'egoismo che genera morte, tristezza e solitudine, per condurle alla comunione con Dio. Alberto ha vissuto il suo ministero di medico cappuccino con gli stessi intenti. Nei 33 anni trascorsi nel Nord-Est del Brasile ha aiutato tante persone povere a guarire, a star meglio, perché potessero continuare a vivere accanto ai loro cari. Ma insieme ha aiutato quelle persone a riconoscere in Gesù il vero medico delle loro anime, e a scoprire in Lui la ragione profonda della loro speranza. Il libro scritto da Jolanda Cavassini e da suor Virginia Beretta mi sembra ci aiuti ad entrare nella ricchezza della testimonianza missionaria di Frei Alberto". (dalla Prefazione di mons. Davide Pelucchi).
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