Beato Alberto Marvelli. Una vita fatta dono
Ferrara. Alberto Marvelli nasce il 21 marzo 1918. La sua famiglia è profondamente cristiana e soprattutto dedita a tante opere di carità. Per motivi di lavoro del padre, i Marvelli si spostano più volte in varie città. Rimini. Nel 1930 si stabiliscono a Rimini; qui Alberto comincia a frequentare l'oratorio salesiano e inizia il suo impegno nell'Azione Cattolica a livello diocesano. Terminati gli studi superiori si iscrive ad ingegneria meccanica all'università di Bologna, dove si laurea il 30 giugno 1941. È chiamato alle armi e parte per Trieste. A dicembre gli viene dato il congedo illimitato e torna a Rimini. Va a lavorare alla Fiat di Torino. Pochi mesi dopo ritorna a Rimini dove apre uno studio di geometra e inizia a insegnare. Riprende i suoi impegni nell'ambito della parrocchia e dell'Azione Cattolica. Nel marzo del 1943 è richiamato nell'esercito, a Treviso. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Alberto ritorna a Rimini, dove con eroica generosità si dedica a soccorrere in tutti i modi possibili la popolazione provata dalla guerra e a salvare tante vite dalla deportazione nazista. Viene anche arrestato dai tedeschi, ma riesce rocambolescamente a fuggire. Terminato il conflitto, Alberto è eletto assessore per la ricostruzione, divenendo il tenace e instancabile organizzatore per la ricostruzione della città e l'assistenza agli sfollati. Muore prematuramente, all'età di ventotto anni, per un tragico incidente stradale, il 5 ottobre 1946. Giovanni Paolo II lo proclama beato il 5 settembre 2004.
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