Dall'angolo bucato entra memoria
Un viaggio nelle pieghe della memoria tra volti, intenti, parole, auree di terre poste a Sud... ago magnetico di un sentire vivo tra i lucori di narrazioni, intenti, visceralità, linee di paesaggio che generano adesioni a mondi, a vicoli d'antico, a mediterranei delle anime. Un andare all'interno dell'inattualità del pensiero e della parola poetica sfacciatamente declinata proprio nel momento in cui, tutto, ci dice che occorre fretta e produzione, efficacia e utilità... l'inattualità come cifra dell'umano divenire e dell'umano essere, l'inattualità come dimora abitata del tempo, l'inattualità come tempio dell'umano ed universale sentire. L'inattualità del silenzio che produce, bagnando le sagome fetali dell'infinita nascita all'essere donna/uomo. L'inattualità... perché dovremmo cantare sempre la libertà delle nostre estraneità, facendocene scudo per rifilare le nostre millimetriche responsabilità dinanzi al Sacro della parola.