Tre noci moscate nella dote della sposa
Silvia, studentessa fuori sede in quel di Bologna, condivide con altri la casa degli amori impossibili e sbarca il lunario spendendosi in mille lavori che, se da un lato la mettono a contatto con la sofferenza altrui, dall'altro le consentono di misurarsi con la propria vena creativa: nella trattoria in cui affianca la cuoca Cecilia tutti vorrebbero conoscere il segreto del suo ottimo ragù, ma lei va a istinto perché la nonna-mà non ha mai voluto rivelarle il quid che rendeva il suo così speciale. Il dolore e il cuore, dunque. E la fine del matrimonio con Marco che la spinge a tornare in Salento, col vuoto nell'anima ma tanto coraggio, per ritrovarsi: con lei, il gatto Michelone e un'importante rete di amicizie femminili. Mentre la memoria si affolla dei personaggi che le hanno dato e tolto, si profila l'universo umano di Silvia nel raccoglimento delle stradine leccesi in cui lei muove i primi passi, negli incontri che bussano alla sua anima cucita coi fili di seta.