Non ci si approccia a questo libro con una matita per sottolineare, prendere appunti, incurvarsi sul tavolino; c’era qualcosa di anomalo quando io stesso mi sono rivolto alla lettura per scrivere questa recensione con quella postura. Il libro mi ha subito ricondotto a una più sostenibile leggerezza dell’essere. Questa in fondo è la cifra in cui è stato scritto questo libro e in cui potrà trovare giovamento chi lo legge: una sostenibile leggerezza dell’essere! Che in fondo tiene insieme ciò che c’è di più filosofico, lo studio dell’essere, e quanto più di lontano c’è dall’impegno e dalle posture della serietà spesso artefattamente accentuate della seriosità...
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