Cristina Campo. Catabasi nel destino
"Per Cristina Campo (e anche in ciò la sua attualità), la battaglia che stava combattendo il Novecento, uscito dalla Seconda Guerra Mondiale, era tra la modernità, atea, materialista, progressista, e la salvaguardia della tradizione, caratteristica tipica del misoneista il quale, giustamente, sostiene che il rifiutare ciò che viene definita "consuetudine" può consentire, a chi detiene il potere, di instaurare, e ciò con estrema facilità, diversi livelli di influenza sugli altri (le "mode" ne sono un esempio lampante). Quindi bravo Giorgio Anelli nell'avere colto ciò e nell'avere impostato la sua lettura della Campo tenendo presente tali componenti definiamole, senza alcuna forzata saccenza, elette, nobili, "superiori"." (dalla prefazione di Gian Ruggero Manzoni)
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