Ecomafia 2014. Le storie e i numeri della criminalità ambientale
La scena del crimine, l'Italia. La posta in gioco, i beni comuni. Le vittime, tutti noi. La lotta tra guardie e ladri, sempre più sofisticata. E se cambiano i numeri e la geografia dei reati ambientali, la sostanza è la stessa: nel 2013, tra rifiuti, cemento, traffici di animali, cibo e beni culturali sono entrati nelle casse degli ecocriminali almeno 15 miliardi. Quanto basta per mettere in ginocchio pezzi di economia sana, sfregiare e avvelenare interi territori. La corruzione è la grande protagonista delle pagine del rapporto Ecomafia 2014, micidiale passepartout per piegare gli interessi collettivi a bieche logiche private, mentre l'azione dell'ecomafia si fa ancora più globale e avvolgente. Servono risposte chiare, soprattutto da parte della politica, perché c'è un'Italia onesta che lotta, cambia passo e dà del filo da torcere agli inquinatori di professione. E l'altra faccia di Ecomafia 2014, la speranza di poter presto raccontare una storia completamente diversa.
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