Affari riservati
Nella primavera del 1940, a guerra già iniziata, l'Italia è ancora in una posizione di "non belligeranza". Arturo Bocchini, capo della Polizia e teorico di una repressione quieta e occulta, ha il progetto, che forse parte da ancora più in alto, di fermare il conflitto assegnando a Mussolini il ruolo di "grande mediatore". Ma la complessa, sgangherata, azione spionistica - di cui Luciano Serra ed Eupremio Carruezzo, agenti della Divisione affari generali e riservati del ministero dell'Interno, sono i partecipi esecutori - andrà a impantanarsi nella precisa volontà di Churchill e del suo governo di non cedere di un millimetro alla barbarie hitleriana, e in quella di Mussolini, che non intende rinunciare al suo delirante sogno di grandezza. L'operazione impegnerà in particolare Luciano Serra, cui è assegnato l'incarico di curare i rapporti con una giovane aspirante attrice che dovrebbe far giungere una falsa lettera di Galeazzo Ciano a Churchill e al governo inglese. La morte della donna - un suicidio per molti versi sospetto - lo spingerà però a porsi una serie di interrogativi, anche su se stesso.
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