Mosca 2042
Monaco di Baviera, 1982. Vladimir Karcev è uno scrittore sovietico dissidente in esilio, e un giorno, un po' per caso, un po' per bizzarra volontà del destino, scopre che una misteriosa agenzia organizza viaggi nel futuro. Decide così di partire per la Mosca del 2042. L'Unione Sovietica è ora governata da un nuovo leader, il Genialissimus, uscito vincitore dalla Grande Rivoluzione d'Agosto, e Mosca è diventata una Città-Stato (Mosco-rep) in cui il comunismo è stato finalmente realizzato. O almeno questa è la versione ufficiale. La realtà è che il "nuovo comunismo", per rinnovarsi e riprodurre se stesso, è diventato un feroce connubio di ideologia e fede. Fra incontri misteriosi con assurdi personaggi, e la comparsa di un romanzo nel romanzo, chiamato proprio Mosca 2042, ma che Karcev non ricorda di avere scritto, il lavoro di Vladimir Vojnovic è una pietra miliare del genere distopico, dove in controluce, sebbene il libro sia stato scritto quando pochi avrebbero previsto il crollo pressoché imminente del regime sovietico, si intravedono la Russia putiniana di oggi e il suo inquietante cocktail di nazionalismo e religione.