Fiabe (Le)
"Andersen scopre nuove sorgenti del meraviglioso (...), non si deve equivocare con prodotti artigianale e surrogati quali la novelletta edificante, il raccontino didascalico o moralistico, insomma quella che viene chiamata (...) 'letteratura pedagogica'. La cosa che egli crea e che non esisteva prima di lui è la fiaba nata dall'incontro diretto tra uno scrittore e il suo pubblico, nel quale la fiaba tradizionale non agisce da modello (sono scomparsi i maghi, le fate, le streghe), ma solo da pretesto che si allontana." (Gianni Rodari)