Antares
E il miracolo avviene. Rosi ne è conquistata. Uno sguardo nuovo. Perché la poesia è tutta qui, in questo cambiamento dello sguardo. E per questo che si dice che la Bellezza sta negli occhi di chi guarda. Sulle montagne, qui, nel territorio di Frassinetto, c'è una chiesetta sistemata su una sorta di balcone naturale che dà sulla pianura. L'hanno chiamata Chiesa del Bello Sguardo. E lo stesso segreto. E il dono (forse una fede) che riscatta l'esistenza dal grigiore, dal dolore, dall'amarezza. Ed è un entrare in contatto con "l'immenso respiro del mondo", come dice Rosi, che si sente col cuore. Un contatto che produce un'alchimia straordinaria grazie alla quale si evapora e si vola. La raccolta che Rosi ci offre racconta di questo intimo percorso che la conduce al Bello Sguardo e ne registra il nuovo impatto con le cose. Perché la poesia coglie quell'elemento altro che c'è nelle cose, quella metafora o quel sogno che nelle cose parla a noi di un'altrove dove l'anima ama sostare. Che a volte si presenta come il luogo a cui tutto tende. Casa! Attenta a cogliere l'attimo in cui il senso altro si disvela, pronta a vestirlo di parole, Rosi lo consegna al ricordo, sulla pagina bianca. Diventando consapevole che ciò che ha visto lei stessa è diventata, dimentica per un attimo dei confini tra il dentro e il fuori, tra sé e il tutto. Un luogo, questo, dove paura, la grande inibitrice di vitalità, è scomparsa.
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