Angeli e demoni di Hainan
L'autore disegna con rapidi tratti di penna un viaggio che ha avuto per meta una delle isole più affascinanti situate nell'estremo sud della Cina. Disincantato turista, coglie con sottile e amara ironia le tante contraddizioni di un popolo spaccato in due: da un lato la miseria della gente locale che sopravvive a fatica con le poche risorse a disposizione, dall'altro il sopravvento di una popolazione capitalista emergente fatta di pochi individui senza scrupoli che sfrutta gli autoctoni pagandoli un pugno di yuan per un'intera giornata di lavoro. Egli percorre le vie affollate di Hainan, entra nei locali frequentati dai turisti, avvicina le giovani donne marchiate dal destino inesorabile della vendita del loro corpo. Coglie la tristezza e la rassegnazione nei loro sguardi ancora infantili, ma nel contempo smaliziati dalla necessità crudele di sopravvivere in un mondo caotico e in continua espansione commerciale. Il libro assurge a denuncia del dilagante fenomeno della prostituzione, spesso minorile, a riprova di un Paese in via di sviluppo lacerato da forti contraddizioni interne.
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