Teatro. Due tempi vol.2
L'autore affronta qui l'evento della morte, il più temuto dall'umanità che, non essendosi fatta da sé, non meritava, forse, di esistere in un mondo così ostile. Anche se, al contrario di ciò che sostiene la teoria dell'evoluzione, Adamo ed Eva fossero realmente esistiti, quella pena, oltretutto accompagnata da altre, ci sembra troppo severa. La morte ha oggi perduto la sua sacralità, e coglie sempre di sorpresa come se non fosse prevista; il suo significato ci sembra essere stato stravolto, come quello della vita, degenerando in una convenzionale pantomima, tanto da costituire, nei suoi riti, una sorta di spettacolo con ricordi che si hanno spesso irreali del defunto, con applausi al suo indirizzo, ignorando o falsando la sua vera personalità. Qualche lettore ha criticato la tematica di questo secondo volume; se altri condivideranno questo giudizio l'autore se ne scusa facendo presente che la botte dà il vino che ha.
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