Le mie orme sulla polvere
Due sono le chiavi di lettura di questo libro: la prima, più immediata, è accostarsi ad esso come al diario di una donna che per due volte, la prima con la cognata, la seconda da sola, affronta il lungo e difficile cammino fino a Santiago di Compostela; la seconda, più intima, è il racconto del viaggio nel viaggio. Il Cammino vissuto come espiazione, riparazione come un'allegoria della vita. Affondata in una palude di colpe per un lutto improvviso e devastante, questa donna intraprende i due cammini: quello fisico e quello spirituale per riscattare se stessa e ritrovarsi. Attraverso incontri a volte lieti, a volte commoventi e a volte pieni di magia, attraverso il ricordo dell'infanzia e del suo vissuto, intesse una trama che trascina il lettore e lo avvolge coinvolgendolo nella sua storia che è, poi, la storia di ciascuno di noi perché ognuno porta dentro di sé il fardello di una ferita profonda e mai rimarginata. Il lettore incontra così se stesso nelle mille domande e nelle sue riflessioni fino a trovarsi a camminare al suo fianco.