Parola sospesa

Parola sospesa

Il recente risveglio da un sogno inquietante induce il quarantaseienne Guido Arnaldi a interrompere il programmato viaggio verso le Alpi della Svizzera Centrale. L'uomo preferisce fermarsi a Domodossola e salire a Trontano, un paese della Val Vigezzo, dove torna dopo un'assenza di oltre vent'anni. Lo spinge a questa decisione l'immotivata curiosità di riveder Vivienne Bonnard, l'allora ragazza di una sua breve e intensa vicenda sentimentale. Auspicandone la presenza in paese, Guido inizia una ricerca discreta, seguendo dapprima tracce errate che lo porteranno a conoscere personaggi nuovi, e a rivivere momenti inattesi. Al movimentato svolgersi di quattro giornate inconcludenti si alternano i ricordi di altre vacanze trascorse quassù in anni lontani. Il protagonista avrà inoltre modo di riavvicinarsi al Tignolino, la montagna della sua prima arrampicata, guardata con una punta di rimpianto per il mai realizzato progetto di riuscire a scalarla lungo il percorso più impegnativo, la parete Nord-Ovest. Quando, grazie all'interessamento di un comune amico, potrebbe finalmente rivedere la donna, Guido decide di allontanarsi dal paese per salire alla base della parete del monte. Nel travagliato ripetersi di un "non-incontro" si riconferma il senso dell'antico legame, la loro parola sospesa, vocabolo di uso comune mai pronunciato da entrambi.
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