I ragazzi che volarono l'aquilone. Indagine su una formazione partigiana
"I ragazzi che volarono l'aquilone" racconta l'emozionante avventura vissuta nel periodo 1943-'45 da un gruppo di uomini e donne che, con le loro scelte, difficili e sofferte, sempre pagate di persona, hanno contribuito a cambiare la storia dell'Italia del '900. Il libro, frutto di una ricerca scrupolosa, svolta in un contesto pressoché inesplorato dalla storiografia resistenziale ufficiale, documenta i tentativi di esportare l'esperienza partigiana della banda "Italia Libera" di Duccio Galimberti, Livio Bianco e Leo Scamuzzi dalle valli cuneesi al Torinese. Le vite di questi "ragazzi" ci restituiscono la dimensione morale dell'epoca e concorrono a costruire una non comune pagina di storia vera, che a tratti sembra un romanzo: una sorta di romanzo epistolare reso fresco e vivace dalla scelta dell'autore di narrarlo come resoconto "a caldo" di un viaggio nel passato. Accanto ai problemi organizzativi delle prime bande "ribelli", ai contrasti tra garibaldini e azionisti, a personaggi del calibro di Pedro Ferreira, Antonio Giolitti, Battista Gardoncini, Walter Alessi, Nicola Grosa, Giulio Bolaffi, ai processi partigiani e alle trattative di scambio di prigionieri, ai rapporti con i "maquis" francesi e gli Alleati, alla drammatica vicendda dell'unico reparto di Giustizia e Libertà creatori in Val di Lanzo, spicca la figura antiretorica di Bruno Toscano. Meglio di altre, la tormentata scelta partigiana del ragazzo calabrese, protagonista di questa storia, assume un valore esemplare per tramandare i valori della Resistenza.