Una manifestazione operaia contro il fascismo, Rosignano Solvay 27 luglio 1943
"Il saggio di Matteo Caponi si occupa di una pagina di storia locale, il 25 luglio 1943 a Rosignano e i giorni successivi alla caduta del fascismo o meglio alla crisi del Gran Consiglio con il seguente arresto di Mussolini. Furono giornate nelle quali, in numerose piazze d'Italia, si ebbero manifestazioni di giubilo [...] La fine purtroppo del fascismo si sarebbe avuta solo due anni più tardi con l'esperienza della Repubblica sociale e attraverso una lunga scia di sangue versato e di sacrifici immani. Prende corpo sotto i nostri occhi la problematicità dello schieramento antifascista, della sua divisione interna, talvolta della sua immaturità, seppur giustificata da oltre vent'anni di regime. Ma emerge anche riconfermata la maggiore opposizione che contro quel regime la classe operaia era in grado, più di altri soggetti sociali, di mettere in campo. Anche se alla Solvay di Rosignano il controllo delle maestranze era sempre stato molto pressante e non si erano verificate adesioni di nessun tipo, neppure in ritardo, alle mobilitazioni del marzo '43, comunque era certo che anche lì serpeggiava un malumore sotterraneo contro il regime e le sue vessazioni..." (Catia Sonetti)
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