Il ragazzo che perse la guerra

Il ragazzo che perse la guerra

Siamo nel 1940, 18 giorni dopo l'inizio della guerra arriva la notizia dell'affondamento della motonave "Paganini" carica di truppe. Questo provoca in Luigino, il protagonista principale, vissuto nei principi e nelle illusioni del fascismo, l'inizio di una crisi esistenziale e formativa. Attraverso Luigino, la sua famiglia, i suoi compagni di collegio a Volterra l'amicizia con Duilio che viveva a mezzadria nel "suo" podere colonico posto nel comune di Montaione, l'autore, traccia un affresco vivo di una comunità rurale e cittadina, in un periodo buio e storico per il nostro paese. Le speranze, le illusioni, e la scoperta di nuove dignità fanno da filo conduttore al romanzo coinvolgendo il lettore nelle vicende di un mondo ancestrale che non esiste più. "Il ragazzo che perse la guerra" oltre che essere un romanzo di formazione è anche la fotografia di una società divisa profondamente per condizioni economiche e per diritti acquisiti, che la guerra riuscirà a mettere in crisi, con speranze di nuove libertà, ma anche con nuove divisioni, mancate accettazioni dei nuovi ruoli imposti dalla storia, e che ancora ci portiamo dietro.
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