Tittuccia o il vizio del tempo
Tardo dopoguerra: epoca di grandi rivolgimenti che sembrano sfiorare appena il profondo Sud della Penisola e, incidentalmente, anche Tittuccia, una sarta sessantenne che vive a San Severo, nel Tavoliere del Puglie. L'esistenza di Tittuccia è scandita da riti e credenze quasi primitive, mentre presenze concrete ed evanescenti popolano le lunghe giornate solitarie nel suo lurido "sottano". La voce dell'autrice ne racconta la curiosa indole e le inaspettate eccentricità, tra cui la tardiva scoperta del suo corpo e del sesso. Ritratto tenero e divertente di un mondo arcaico, vicino e lontanissimo, che ha rappresentato l'età dell'innocenza di una nazione tormentata.
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