Antirisorgimento. Appropriazioni, critiche, delegittimazioni
L'Antirisorgimento è un repertorio discorsivo che imputa al processo di formazione dello Stato nazionale di aver creato una Italia sbagliata, differente da come la vagheggiavano le popolazioni del XIX secolo e onerata di ritardi e problemi come quello della questione meridionale. Il repertorio si è formato già negli anni del Risorgimento, per poi crescere di intensità e argomentazioni nel corso del Novecento. Ci sono le argomentazioni dei neoborbonici, quelle dei cattolici intransigenti, quelle contro Casa Savoia e la sua natura di monarchia solo per metà italiana. È un repertorio che si è formato con l'arma della delegittimazione e che ha utilizzato anche la storiografia per corroborare le proprie tesi. Nel centocinquantenario dello Stato unitario, questo volume fa luce su tutti i risvolti dell'Antirisorgimento, seguendolo nelle sue articolazioni sette e ottocentesche, e proponendo un focus sugli anni più vicini a noi. Non solo la storiografia, ma anche la narrativa, la polemistica, l'editoria sono passate in rassegna per misurare la pervasività di questo discorso e le sue articolazioni più recenti. Accanto a questi saggi, altri ripercorrono il XIX secolo e il primo Novecento per dimostrare come il problema della memoria divisa abbia attraversato tutta la storia unitaria, facilitando strumentalizzazioni e appropriazioni da parte degli attori i più disparati della scena pubblica.