Lune doppie

Lune doppie

Venzi ci presentauno scenario dove nell'oscurità: "Nebbia, squallore, il battito d'ala di un predatore, uno sciame di bianche figure e rigidi spettri, il cielo incupito di una notte perpetua [...]" contribuiscono a formare anche il luogo della mente da cui si deve provare a interrogarsi, da cui si può lanciare il grido sommesso: "So di non essere solo". A cosa allude il poeta con questa frase? Potremmo chiedercelo. Alle presenze inquietanti che in modo allucinatorie immagina la sua mente, a qualcuno di reale che sta al suo fianco in quel momento, a qualcuno o qualcosa che in modo spirituale egli spera (comunque) lo assista, gli porga aiuto per superare la paura che egli stesso ha voluto creare in quella scena? Difficile a dirsi specie per un autore che si definisce non credente ma in cui, ad un attento lettore, non sfugge (ma forse è solo un'illusione) l'attenzione particolare riposta in quella "povera lanterna" con la quale il poeta cammina "oltre la Terra dove tramonta il sole". Prefazione di Cinzia Demi.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Una pioggia sottile
Una pioggia sottile

Venzi Andrea
Dyea
Dyea

Venzi Andrea
Lune doppie
Lune doppie

Andrea Venzi
Cielo di cristallo
Cielo di cristallo

Venzi Andrea
Aria fredda
Aria fredda

Andrea Venzi