La commedia dell'amore
Ne La commedia dell'amore (1862) Ibsen contrappone il romantico idealismo di Falk e Svanhild alla rigidità conservatrice di tutti gli altri personaggi, degni rappresentanti della società del tempo, pronti a scagliarsi all'unanimità contro chi insinua l'ombra del dubbio in ciò che la consuetudine ha elevato a incrollabili certezze. L'autore denuncia così la "menzogna vitale" sulla quale qualsiasi relazione coniugale è basata, mettendo in scena una crudele e ironica satira contro l'amore borghese, destinato a scemare con il fidanzamento e a concludersi non appena costretti nel vincolo matrimoniale.
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