Paura
Pietro, quarantenne afflitto da una depressione cronica, si ritrova a vagare per una Milano cupa e deserta alle prime luci dell'alba. Privo di una meta, sale e scende dagli autobus, ripercorrendo mentalmente la sua vita: dalla nascita che da lieto evento, avendo provocato la morte di sua madre, è mutata in tragico lutto, a un'infanzia trascorsa con un padre freddo e assente e con una zia forse troppo presente e incestuosamente affettuosa, alla maturità, segnata dal rifiuto dell'altro sesso, giacché al rapporto sessuale egli associa l'eventualità di un concepimento che, a causa dell'ecesso materno, vive come un inevitabile lutto e che lo porta a legarsi ad Adelaide, una donna ultra settantenne, con cui instaura un rapporto di amore platonico. Mentre un serial killer uccide le prostitute della città, Pietro stringe amicizia con Marinella, che pratica il meretricio nel suo quartiere. Ma quando ella, rimasta incinta di uno dei suoi clienti, decide di tenere il bambino, qualcosa scatta nella mente dell'uomo, spingendolo a un atto estremo che egli, in qualche modo, ritiene salvifico.
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