L'ultimo viaggio dell'Octavius
Atlantico del nord, 11 ottobre 1775 lo spettrale relitto della goletta britannica Octavius, inghiottita dall'oceano quattordici anni prima, riappare all'improvviso nel Mar Glaciale Artico, a centinaia di miglia dall'ultima posizione conosciuta. Il diario di bordo racconta un viaggio, tragicamente epico, che travalicò i confini della realtà per approdare nella leggenda… Nell'ottobre del 1775 le normali attività a bordo della baleniera norvegese Herald vengono interrotte dalle urla della giovane sentinella John Manion che ha avvistato un iceberg all'orizzonte. Richiamato sul ponte, il capitano Alex Warren mette a fuoco con il cannocchiale quello strano blocco di ghiaccio da cui sembrano emergere gli alberi di una nave. Le vele logore, però, non lasciano presagire nulla di buono. È il relitto della goletta britannica Octavius, salpata da Londra nel settembre del 1761, approdata in Cina due mesi più tardi, poi scomparsa nel nulla per quattordici lunghi anni. Chi erano quei marinai? Che cosa è successo loro? I molti interrogativi che affollano la mente degli uomini saliti a bordo della nave fantasma trovano una risposta nelle annotazioni sul diario del comandante della goletta. che racconta di un azzardo, di un'impresa mai tentata prima di allora nell'estremo nord del mondo, dove la natura è spietata e i gesti coraggiosi di alcuni si contrappongono alle azioni meschine di altri…