Il meglio di noi
Il meglio di noi: «Questa è la mia vita e, a conti fatti, non me ne voglio perdere nemmeno un minuto». Joyce Maynard trasforma il resoconto di un calvario in una storia di resistenza indomita e in una celebrazione della forza dell’amore | Nel 2011, ormai vicina ai sessanta anni, Joyce Maynard incontra inaspettatamente il suo primo vero compagno di vita. Jim è un bell’uomo, avvocato brillante con tante passioni: la musica rock, l’arte, la fotografia, le auto. Non parla molto, ma quando lo fa i suoi discorsi sono interessanti, le sue domande autentiche e le risposte sincere. Adora vedere Joyce felice, la segue in tutti i suoi slanci, appoggia le sue idee, e non gli importa niente del casino che lascia in cucina. Prima di conoscere Jim, Joyce credeva che la vita di coppia le fosse ormai preclusa, e che nessun uomo avrebbe mai più alterato il corso della sua determinata indipendenza. Un’indipendenza che, anche nei primi tempi del suo rapporto con Jim, Joyce continua a difendere con tenacia. Fino a quando, in un maledetto giorno di novembre, non molto dopo il loro primo anniversario di nozze, a Jim viene diagnosticato un tumore al pancreas. Nei diciannove mesi che seguiranno – nella battaglia feroce contro la malattia combattuta al suo fianco – Joyce scoprirà per la prima volta cosa significa essere una coppia: “Imparai cos’era l’amore mentre il mio amore lasciava questo mondo”.