Avventura brasiliana

Avventura brasiliana

Nel 1932 Peter Fleming, un brillante ex studente di Eton di ventiquattro anni, decide di rispondere a un annuncio sul Times per partecipare a una strampalata spedizione nel Mato Grosso alla ricerca di un altrettanto strampalato esploratore, il colonnello Percy H. Fawcett, svanito in quell'impenetrabile foresta da sette anni, mentre era alla ricerca di una presunta civiltà scomparsa. Le ultime notizie lo dicevano prigioniero di una tribù di indios. Quasi certamente, però, era stato massacrato insieme ai due compagni, fra i quali suo figlio, in qualche punto fra i fiumi Xingu e Araguaia, nella Serra do Roncador. Nella sua storia curiosa e romantica c era parecchio materiale per far innamorare uno spirito avventuroso. Considerato un classico dei libri di viaggio del Novecento, "Avventura brasiliana" non è un semplice resoconto, ma un'irresistibile mescolanza di generi: dalla spy story al romanzo umoristico, dal saggio antropologico non ortodosso al teatro shakespeariano al cinema. È questo l'esordio in letteratura di Fleming, autore di altri libri di viaggio, e agente segreto durante la Seconda guerra mondiale. Venticinque anni dopo la spedizione in Brasile, il fratello minore di Peter, Ian, inventerà un personaggio mitico della letteratura d'evasione: James Bond, l'agente con licenza di uccidere, disegnandolo su molte delle idiosincrasie, dei tratti distintivi e delle imprese avventurose dell'allora più famoso Peter.
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