La vita che vorrei

Anno 2007. Periferia di Milano. Un gruppo di ragazzi condivide la vita di tutti i giorni ed un sogno speciale: partire per il viaggio della vita. Le giornate passano monotone. Ingenui giochi d'azzardo, alcool, droghe. Il tempo passa e quel sogno diventa sempre più lontano, più irrealizzabile. Vivono in un'epoca dove le persone s'illudono di avere tutto ma non sanno di essere molto lontane dalla felicità. Solo Leonardo manterrà vivo quel desiderio, quella voglia di inseguire un sogno senza lasciarsi trasportare dalla noia e dal vizio che una metropoli può offrire. Anche se con difficoltà riuscirà ad allontanarsi da quel mondo che non sente suo e a cercare di vivere una vita fatta di poche cose ma semplici. Si innamorerà di Irene, perennemente alla ricerca dell'amore che forse già possiede e che con difficoltà sa riconoscere, e nutrirà tanto amore e comprensione per l'amico Manuel che dietro la sua corazza nasconde l'insicurezza di vivere all'ombra del suo antagonista. Rapporti complessi, idealizzati, teneri, a volte anche morbosi. Personaggi che si lasciano trasportare ed altri che lottano per ricercare la propria felicità. Questa è "La vita che vorrei". Una riflessione sulle nostre esistenze e sul coraggio di cambiare, di voltar pagina, di mettersi in gioco. Dove teniamo nascosti i nostri sogni? Perché li abbiamo abbandonati? Siamo veramente felici con la piccola vita che ci siamo costruiti? Tutti noi abbiamo dei sogni. A volte questi però sono così distanti dalla realtà di tutti i giorni che finiamo con il lasciarci trasportare dal fluido corso degli eventi e li accantoniamo. Subentra la noia, l'abitudine, la paura di cambiare. Un giovane autore che aiuta a porci questi interrogativi. Un libro che lascia dietro di sé un'immensa gioia di vivere. Un libro rivolto a chiunque abbia riposto un sogno nel cassetto e sente che sia giunto il momento di lottare per realizzarlo. Ai giovani che si soffermano a guardare la vita in superficie e a quelli che invece, si sono addentrati talmente in profondità, da non riuscire a percepire l'importanza della semplicità.