Il braccio alzato. La violenza dell'uomo comune
Quante volte un braccio si alza per colpire e poi non lo fa! Ma altre volte il colpo parte e fa male. Perché proprio quella volta? Cosa è accaduto in quell'attimo? E con questi interrogativi che si misura l'autore seguendo i percorsi di vita e le difficoltà dell'uomo "di tutti i giorni". Nessun serial killer, nessun mafioso, né terrorista o malato di mente. C'è, nel libro, la storia ordinaria di ciascuno di noi e delle occasioni cui ci si perde, senza ritegno e senza controllo. momenti in cui si può anche diventare violenti. Per far male occorre oltrepassare il limite che ci frena quando abbiamo l'impulso di colpire. Ma quando si è prossimi a superare il limite, cosa ci può fermare? Solo il peso che si riesce a dare allo sguardo dell'altro. Molto si può fare per ostacolare i processi di de-personalizzazione che producono la violenza. E molto si può fare quando il braccio - nonostante tutto - ha colpito e ci sono danni da riparare.
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