Scappa Mario, scappa
La neve fin dentro le scarpe, quelle buone della domenica; le ragazze in calzoni corti durante la vendemmia; la fisarmonica alle feste da ballo: a diciott'anni Mario abbandona la sua vita di paese, nel Varesotto, per andare a fare il soldato. Assegnato al Genio, passa le sue giornate a fare la sentinella in Jugoslavia, aspettando l'impresa che non arriva: qualche scambio di colpi coi partigiani di Tito, un bosco da "radere al suolo", un cortile da ciottolare, un campo di patate da saccheggiare. Poi arrivano l'8 settembre e l'armistizio, e inizia un lungo viaggio di ritorno, costellato di incontri che non si scordano: a piedi fino a Fiume, poi a Trieste e da lì a Milano, stipati sui carri bestiame.
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