Gocce d'acqua e altri racconti
Tokush? si risveglia una mattina di metà giugno con una gamba gonfia come un subui, un grosso ortaggio usato nella cucina okinawana. Dall'alluce cominciano a cadere, lentamente e senza sosta, delle gocce d'acqua purissima, che scivolando sulla pianta del piede arrivano a terra. La moglie Ushi non sembra essere sorpresa di questo strano gonfiore e ne attribuisce la causa alla vita sregolata del marito che passa le serate cantando, suonando il sanshin - strumento tipico di Okinawa - e facendo baldoria con altre donne. Quella notte Tokush? viene svegliato da alcuni militari giapponesi e okinawani che a turno succhiano il suo alluce bevendo l'acqua cristallina che ne fuoriesce. Le visite dei militari si ripetono ogni notte, da mezzanotte all'alba. In una delle visite i militari sono accompagnati da Ishimine, un suo amico morto durante la guerra. Questo ulteriore inspiegabile evento fa riaffiorare in Tokush? ricordi che aveva represso per più di 40 anni: comincia così a ricostruire nei minimi dettagli gli ultimi giorni della battaglia in cui persero la vita l'amico Ishimine e i militari che ogni notte vengono a fargli visita. Il trauma tenuto sopito per troppi anni riaffiora in Tokush? in tutta la sua forza.