Tranquillità

Tranquillità

Budapest, prima metà degli anni Novanta: uno scrittore sui trent'anni sta organizzando il funerale di sua madre, ex attrice, un tempo bellissima star. Quindici anni prima le autorità le avevano proibito di salire sul palcoscenico perché la figlia musicista aveva scelto l'Occidente, e da allora la donna non era più uscita di casa. Nel frattempo la situazione politica era cambiata, ma la donna non voleva più contatti con il mondo e viveva in un microcosmo chiuso, con il figlio che provvedeva a tutto. Il rapporto fra madre e figlio è caratterizzato di reciproco amore e odio, perché la nascita dei due figli è stata di ostacolo nella carriera di lei che, pur occupandosi dei figli, non ha perso occasione per farglielo pesare. L'unica relazione umana funzionante è quella tra fratello e sorella, interrotta però, dall'espatrio della ragazza, che si conclude tragicamente con il suicidio di lei all'estero ad appena 25 anni. Qualche anno prima della morte della madre, nell'esistenza del giovane scrittore entra però una ragazza: si innamorano di una passione selvaggia, ma entrambi sono ormai definitivamente segnati dal proprio passato e la relazione termina con il ritorno di lei nel villaggio natio. L'amore è l'unico tentativo di liberazione del giovane dal giogo, dal cordone ombelicale della madre e con la morte di lei non ha altre prospettive che la solitudine.
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