Un uomo di passaggio
Siamo nel 2004, e la capitale spagnola è sconvolta da una serie di attentati alla stazione Atocha. Davanti alla violenza cieca e insensata di quegli eventi, incomprensibili per chi ha una «profonda esperienza dell'assenza di profondità», si svela per il poeta la sua vera essenza nel mondo contemporaneo: essere un uomo di passaggio, una flebile, irrilevante voce del coro insensato dell'umanità.«Un romanzo straordinario sulle intersezioni tra realtà e finzione artistica nel mondo contemporaneo.» – John Ashbery«Assolutamente delizioso. Un personaggio memorabile: bugiardo, cinico, ansioso, farmaco-dipendente, e la sua personalissima voce ha un tono decisamente esilarante.» – Paul AusterAdam Gordon, giovane poeta americano, vincitore di un prestigioso premio letterario, si trasferisce in Spagna grazie a una borsa di studio della durata di un anno. Adam partecipa di buon grado a qualunque festa venga invitato, dove, se gli capita di essere fuori posto per una qualche inesplicabile ragione, prende puntualmente un’espressione di vago scetticismo venato di familiarità, di noia arginata da un distaccato interesse antropologico; si innamora di ben due ragazze spagnole, Teresa e Isabel, e fa di tutto per scansare il presidente della fondazione che ha finanziato il suo soggiorno spagnolo. Si pone, infine, un milione di domande che sembrano formulate apposta per non ricevere risposte certe; anzi, via via i dubbi crescono. Su se stesso, innanzitutto. La poesia è una forma d’arte necessaria o semplice - mente uno schermo per le proiezioni del lettore?