Willy Melodia

Willy Melodia

All'inizio degli anni Trenta, i siciliani continuano a sbarcare in gran numero a New York. «Attraverso la storia di un ragazzo siciliano sbarcato negli Stati Uniti all'inizio degli anni Trenta, questo romanzo ricostruisce con brio l'epopea della mafia italoamericana, all'epoca in cui Al Capone, Frank Costello e Lucky Luciano dettano legge a Chicago come a New York» – Le Monde «Un romanzo che prende il lettore nel suo gorgo e ricostruisce sapientemente un milieu fatto di sapori, odori, suoni, immagini un po' seppiate, piccole percezioni. E in questo è davvero coinvolgente.» – La Repubblica Chi per una scelta deliberata, chi per obbedire a una necessità imposta. Tra questi ultimi, un giovane scanzonato pianista, noto alle ragazze del più sofisticato bordello di Catania non soltanto per le sue indiscusse doti musicali. Si chiama Guglielmo Melodia, ma una volta a New York diventa subito Willy Melodia, pianista dall'orecchio assoluto, capace di suonare abilmente un po' di tutto, dal jazz a Frank Sinatra. Col suo incessante rumore, le vetture che percorrono le sue grandi avenue, il denaro che scorre a fiumi, la metropoli americana non ha nulla in comune con la Sicilia. Nulla, eccetto i «comparuzzi», che controllano e condizionano gran parte dei traffici economici e degli intrighi politici del Paese. Seduto al suo piano, Willy assiste alle gesta di Lucky Luciano, che si erge a suo protettore, di Vito Genovese, di Frank Costello. Per non parlare di Ben Siegel, l'esponente del cosiddetto «Sindacato ebraico» che sogna di uccidere Hitler. Indifferente agli avvenimenti del mondo, combattuto fra l'amore per la moglie Rosa e la passione per Judith, Willy non condivide nulla delle imprese criminali e dei sogni dei «comparuzzi» che lo circondano. Vive semplicemente la vita decisa da altri, accompagnandola con la sua allegra e, insieme, struggente colonna sonora.
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