L'arte dei marmorari in Italia meridionale. Tipologie e tecniche in età barocca
Un interamente dedicato ad un materiale prezioso, il marmo, visto nella sua raffinata applicazione (intarsio ed intaglio) ed uso in ambito chiesastico e privato, nell'intenso e vibrante periodo barocco e rococò in Italia meridionale. Il volume, completo nelle sue articolazioni tematiche e documentazioni di archivio, è diviso in importanti sezioni (le Vie del marmo, la decorazione marmorea in Italia meridionale, le "province napoletane", le tipologie, le tecniche, le botteghe, le Biografie) secondo gli interessi di studio consolidati dall'autrice per il recupero e la valorizzazione di tale materiale marmoreo presente in tutta Italia, ma che ebbe una sfavillante produzione a Napoli (Certosa di San Martino) con Cosimo Fanzago, capocantiere dal 1631 al 1656 e polo di attrazione per numerose commissioni alla sua bottega. Promotori di tale diffusione e penetrazione nel territorio meridionale sono le accorsate botteghe, espressione di una capillare organizzazione attraverso le cosiddette 'Vie del marmo'. La pratica cioè del trasporto dalle botteghe della Capitale ai vari porti del Viceregno e del Regno di Napoli, e da qui - laddove il paese destinatario era all'interno con il trasporto su carri attrezzati di materiali e di marmorari specializzati al montaggio in loco. Promotore è a monte la grande organizzazione delle cave di marmo nelle Alpi Apuane e a Carrara, da cui, partono le grandi 'Vie del marmo'.
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