Pensieri da gabinetto, musica da camera
I libri parlano, nella maggior parte dei casi, delle vite degli uomini. Questo libro non fa eccezione: la giornata di un uomo recluso - dai propri ricordi e dalle proprie stravaganti passioni - nella sontuosa villa di famiglia, scandita da caffè pessimi e faticosi pensieri. La sofferta discesa agli inferi di chi, ricordando, avverte la mancanza - di quasi tutto o di una persona soltanto - e si rassegna all'incompiutezza incolmabile che solo un passato vagamente vissuto riesce a evocare. La risalita, però, non è lontana e, come l'alba lascia lentamente spazio a un nuovo giorno, una luce s'intravede tra le ultime righe di questo breve romanzo: niente andrà perso davvero, seppur nel dolore. E tanto basta. Cosa importa se, di tanto in tanto, per afferrare questa verità occorre un'auto lanciata in folle corsa nella notte?
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