Uccidete il dj. Il Settantasette in riva allo Stretto
Anni Settanta, nella Reggio Calabria post-rivolta dei «boia chi molla», mentre i cingolati delle forze dell’ordine presidiano le strade e i neofascisti si leccano le ferite della sconfitta, un gruppo di giovani decide di non emigrare per creare spazi di libertà e aggregazione, grazie al rock e alle radio libere. Nasce così l’esperienza del primo record store in città con vinili provenienti da tutto il mondo. Ma i loro sogni si scontreranno presto con l’efferato omicidio di due loro amici dj. Le trame dell’eversione nera distendono le loro fosche ombre di violenza e sopraffazione; dopo l’appoggio ai moti, la ’ndrangheta presenta il conto alla politica, allungando i suoi tentacoli di morte e malaffare. Qualcuno vuole spegnere la musica, ma una voce misteriosa rivelerà cose che faranno tremare l’Italia. Tra trame nere, intrecci mafia-politica, ribellione giovanile, l’autore ci conduce in un’avvincente storia sul Sud degli anni Settanta.