Con un piede impigliato nella storia
L’autobiografia di Anna Negri inizia con una brusca perdita dell’innocenza. Figlia di Toni, professore di Scienze politiche all’Università di Padova, fondatore di Potere operaio e leader di Autonomia operaia, Anna diventa una testimone d’eccezione di quegli anni: racconta l’infanzia e l’adolescenza di una figlia cresciuta a Milano, insieme alle vicende della sua famiglia in uno snodo cruciale, tra gli anni Settanta e Ottanta. Riflette sul percorso di crescita e maturazione di una teenager che ha come tutori hippy e intellettuali, famiglie «bene» e rivoluzionari armi in pugno. Sullo sfondo il terrorismo, la politica extraparlamentare, i movimenti. Da un lato c’è la figura paterna, contraddittoria e complessa; dall’altra la madre che cerca a ogni costo di tenere insieme la famiglia, ma è il fratellino che diventerà il suo unico punto di riferimento. E poi gli anni del padre in carcere, Parigi, la solitudine, gli straordinari sforzi della madre. Anna attraversa tutto questo e intanto soffre di disturbi alimentari, si innamora, prova a vivere una vita normale sui banchi di scuola. Anna che cammina con un piede impigliato nella Storia.