Fin dalle prime pagine di questo interessante volume – Cibum nostrum, di Maurizio Sentieri – sì percepisce un senso di perdita che, parola dopo parola, pagina dopo pagina, fa rimpiangere, almeno a chi scrive di non aver carpito più dettagli ai nonni materni che, quel mondo fatto di ritmi della natura, di conoscenze antiche, tramandate con sapienza e per necessità lo hanno davvero vissuto. Ora che l’interesse e la passione per quel tipo di conoscenza ci sarebbero, manca, purtroppo e con tanta nostalgia, chi avrebbe potuto insegnare...
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