L’opera di Gyl Dillon “Il Nao di Brown”, pubblicata in una sontuosa edizione da bao publishing, sfugge ad ogni analisi che voglia irretirla in una interpretazione univoca. Dobbiamo provare a leggerla su livelli diversi, intrecciandoli fra loro perché è l’autore stesso a far convergere istanze, piani, livelli e dimensioni. Forse la fantastica mappa che accompagna il volume mette in chiaro le cose? Macché, non si capisce granché! Ma se non si tratta di comprendere, proviamo a cogliere.
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