Giovanni Palatucci. Epifanie poetiche, documenti e testimonianze

Giovanni Palatucci. Epifanie poetiche, documenti e testimonianze

«Nelle liriche religiose il linguaggio poetico va ricondotto ad una cifra di sacralità, che orienta la percezione ordinaria del reale in direzione metafisica e spiritualistica. La poesia, nella prospettiva di De Simone Palatucci, è il luogo privilegiato di riflessioni sulle grandi questioni dell'esistenza e tende ad attingere un fine superiore, che è la ricerca di Dio, raggiungibile solo seguendo un arduo e sofferto itinerario». Luigi Torraca «Il Suo discorso poetico è elegante e nobile, sapiente e colmo di speranza e di verità dell'anima e della vita. Amo molto i testi puramente lirici con le armoniose descrizioni, ma molto significativi sono quelli religiosi (Anima mia, bellissimo) e incisivi quelli morali e riflessivi». Giorgio Bàrberi Squarotti «Il sacrificio di Giovanni Palatucci, può ben essere considerato il filo conduttore di tutta la poesia di questo degno nipote, e fedele testimone della sua lezione, anche nelle liriche non dichiaratamente a lui dedicate». Piersandro Vanzan «Attraverso i suoi versi il nipote riesce a continuare l'opera e il destino dello zio martire. E io penso che dalla Gerusalemme Celeste, il Servo di Dio, e Questore giusto Giovanni Palatucci, apprezzerà da pari suo questo omaggio che, da ultimo ne fa memoria. A gloria di Dio e a conforto dell'Umanità tribolata». Lucetta Scaraffia
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