Pessimismo?
Pessimismo?: Già all'apparizione del "Tramonto dell'Occidente" (1918) Spengler incorse nell'accusa di pessimismo, oltre che di dilettantismo. L'autore, dal canto suo, prima ancora che fosse pubblicato il secondo volume (1922), respinse energicamente simili addebiti, chiarendo innanzitutto di non essere o di non considerarsi affatto un pessimista, come risulta dallo scritto "Pessimismo?" (1921) che riproponiamo insieme con due conferenze pressoché coeve, l'una dedicata alla lirica (si può ricordare che Spengler stesso amava scrivere versi), l'altra al pensatore che egli considerò sempre il suo nume tutelare: Nietzsche. Il saggio di Marcello Veneziani, che accompagna la presente edizione, ripercorre le alterne sorti dell'opera di Spengler nel Novecento, le ragioni politiche dell'ostracismo che essa subì e infine segnala la lungimiranza e i limiti di una profezia grandiosa, benché in parte mancata.
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