I cembali del mondo
Il Cymbalum mundi, breve operetta del 1537, anonima ma da sempre attribuita a Bonaventure Des Périers (autore francese contemporaneo di Rabelais), suscita più che mai, oggi, l'interesse dei lettori della critica. Ambiguo, enigmatico, complesso, il Cymbalum (che deve il suo titolo sia a Plinio, sia a S. Paolo) è stato a lungo interpretato come opera irriverente e blasfema, in cui il personaggio di Mercurio, rappresenterebbe Gesù e il libro di cui si parla nel primo dialogo la Bibbia. Poi sono subentrate altre letture: una lettura ortodossa, un'altra scettica (sollecitata dal modello dei dialoghi di Luciano), un'altra di sapore evangelico (Des Périers era valet di Margherita di Navarra, sorella di Francesco I e legato agli ambienti e agli esponenti che aderivano ai programmi di un riformismo moderato). La lettura che qui, per la prima volta, proponiamo in veste italiana (ma con testo a fronte), si ispira agli studi di V. L. Saulnier e insiste sulla proposta, di cui il libretto verosimilmente è portavoce, di una ricerca interiore e di una religiosa introspezione che comportino la pratica del silenzio
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