Castiglione, io e il tempo. Perché non sono una formica?
Il libro che Luciano Zignani ci propone è un viaggio nella memoria, fatto di persone, di voci, di caratteri e idee. Vi ha grande spazio un paese, Castiglione, con i pregiudizi, i miti, gli amori che definiscono per sempre il nostro carattere: dagli amici del bar alle strade piene di incontri, quando le persone erano ancora una comunità. Un intero mondo che Zignani ricostruisce tra le malinconie di un tempo perduto e le allegrezze, le ironie e la commedia di una vita intensamente vissuta. Il libro è anche la ricostruzione della storia contemporanea in Italia, in Europa e nel mondo, delineata da un uomo che ha pienamente vissuto anche dall'interno le vicende dell'Italia repubblicana. Ed è naturalmente la rievocazione della vita personale dell'Autore, in un ritratto vivo, che consegna non solo la figura autentica nota a chi lo ha conosciuto, ma anche il molto di più che ne arricchisce il carattere, quello di un uomo di valori antichi che tuttavia anèla alla libertà e a superare i confini di se stesso e della conoscenza: un uomo ricchissimo, ma delle sole cose che valgono, la curiosità intellettuale e la comprensione umana dell'altro. Zignani confessa tuttavia anche la parte di sé solitaria, addirittura egocentrica ed egoista: il suo salvavita dopo aver tutto dato. Specie nel suo rapporto con le donne amate. A proposito delle quali non passerà inosservato che, senza approfondire i rapporti affettivi, ognuna è tuttavia conservata nella memoria con rispetto, tenerezza e affetto, nella persuasione che raccontare un amore è come derubarlo di qualcosa: chi sa, non ha bisogno di leggersi. In una sintesi estrema, potremmo dire che l'ulisside protagonista di questo libro null'altro racconta se non un viaggio di ritorno nel suo passato e nel suo paese senza esserne mai partito.
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