Adriatika
Gino è stato per quarant'anni dipendente di un Consorzio Agrario. Quando viene suo malgrado pensionato, il mondo intero gli crolla addosso e finisce col vivere in perenne solitudine, perché il lavoro era tutto per lui. Invano aveva cercato, in precedenza, di riallacciare i rapporti con le due sorelle, Carla e Nives, e di instaurare solide amicizie e legami affettivi, perciò era ormai convinto di essere incapace di stabilire autentiche relazioni con chi gli viveva accanto. Era sempre stato, però, un ascoltatore attento e discreto, tanto da diventare il confidente di chiunque avesse avuto bisogno di sfogarsi e, magari, di ricevere un aiuto o un semplice consiglio. Ma finalmente arriva l'incontro decisivo, quello con Adriatika, una donna albanese che, da ragazza, era giunta per la prima volta in Italia l'8 agosto 1991, a bordo del mercantile Vlora. Un evento epocale, rimasto vivido e indelebile negli occhi e nella memoria di tutti. Purtroppo le maldicenze sul loro rapporto finiranno per esasperare Gino, al punto tale che deciderà di confidare la propria pena - e un segreto mai rivelato in precedenza - a don Salvatore, a cui affiderà una sorta di confessione. Ispirato a una vicenda reale, il romanzo narra una storia delicata e struggente di solitudine, di emarginazione e di immigrazione, che mostra come l'accoglienza sia, alla fin fine, possibile.
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