Il disegno di Bagno di Romagna durante le distruzioni e le minacce del fiume Savio fra Cinque e Seicento
Il paese di Bagno di Romagna, sorto e ampliatosi nel letto del fiume Savio, ha sopportato per secoli le sue inondazioni che tra Cinque-Seicento, due magistrature fiorentine registrarono con ricchezza di particolari. Tra gli architetti, gli ingegneri e i capomaestri che visitarono la Val di Bagno, vi furono tecnici impegnati in importanti realizzazioni di opere pubbliche nel granducato, e nella costruzione di ville e resedi per il principe: tra questi nominiamo Gherardo Mechini; David Fortini, nipote di Niccolò Pericoli detto il Tribolo; Francesco Baglioni, un intagliatore, credibilmente nipote di Baccio d'Agnolo. Fra tutti, però, emerge Bernardo Buontalenti che essendo in Val di Bagno, probabilmente per curarsi i primi sintomi della gotta, fu chiamato dal granduca a visitare per suo conto alcuni lavori aperti nella valle. La documentazione - che permette di descrivere le tragiche inondazioni e gli interventi degli uomini di Bagno e delle magistrature centrali per risanare il paese, che qualche volta rischiò di essere abbandonato, e mantenere utilizzabili le acque calde - fornisce anche splendide rappresentazioni grafiche, degne anche di una valenza artistica.
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