La casa dell'oltre specchio. Colloqui con Vincenzo
Sono passati molti anni, da quando Vincenzo ci ha lasciato. Eppure sembra ieri. Ho riguardato quanto ebbi a scrivere a quel tempo, in cui la ferita della sua morte era ancora così sanguinante e dolorosa. Ho constatato che nulla è mutato dentro di me, che potrei sottoscrivere oggi ogni pensiero, ogni parola di quegli stati d'animo d'allora. Dello smarrimento e dell'angoscia che permeava le mie giornate. Una tragedia come la perdita di un figlio travalica il tempo e lo spazio. Rimane incisa nel cuore e nella mente come un marchio indelebile. Forse la vecchiaia, che nel frattempo mi ha raggiunto, ha reso più consapevole e rassegnato il senso della finitudine. Continuo a pensare a mio figlio con immenso rimpianto e con amore infinito.
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