E... quando un giorno credi

E... quando un giorno credi

Scrive nel Prologo il protagonista di questa storia che nel libro si racconta "una parte importante, basilare, della sua vita". Una vita, sottolinea, "che come vedrete non è proprio stata uguale a quella di tutti, per molti suoi particolari. Nel suo scorrere infatti, ho dovuto inseguire un traguardo, un obiettivo. Per fare ciò ho dovuto adattare la mia esistenza, in modo che ne è venuta fuori una miscela (lavoro/vita sociale/esperienze) non proprio usuale. Un giorno poi, quando credevo di essere riuscito nel raggiungimento di quel famoso traguardo, tutto è stato sconvolto. Non proprio comune, la storia, non certamente nel genere, che pare invece un qualcosa di "già sentito" [...] E facile, quando si racconta di brutti quarti d'ora in ambienti ospedalieri, quando si scrive di come un sottile filo ci ha tenuti sospesi tra la vita e la morte sconfinare in racconti che sembrano tratti da un telefilm drammatico. Come quando stiamo leggendo di un tavolo operatorio e ci immaginiamo quasi sospesi lì sopra. Non si tratta di un romanzo, che neanche mi sogno di tentare a scrivere, ma semplicemente del racconto della vicenda di un ragazzo".
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